| Questa mattina quando ho aperto l’e-mail, ho trovato numerosi messaggi di fan dei Giochi, di ex atleti, chiedendomi felici e sorpresi se so qualcosa di un possibile ritorno dei Giochi senza frontiere nell’estate del 2013. Anch’io contento della notizia ho potuto rispondere: “Ne so quanto voi”.
Mi piace però rilevare come dal BASSO i Giochi, in questi anni di assenza, siano sempre stati percepiti come valore di UNITA’ tra Paesi e generazioni diverse; di INTERCULTURAZIONE e conoscenza di usi e costumi di Paesi apparentemente somiglianti. Con il desiderio di giovani e meno giovani di svelarsi, di essere più autentici, perché meno ingabbiati da maschere che spesso il tran tran impone, proprio nel ritrovarsi a GIOCORE nelle piazze dei propri comuni, nei centri associativi, ecc.
Il lucignolo fumigante è stato acceso ancora subito dopo la soppressione dei Giochi nel lontano 1999, quando Nicolò gestore del sito dei fan dei Giochi ha avuto questa geniale idea. Oggi il sito conta 20.845 affezionati. A ruota è sorto il sito francese, inglese, tedesco, ceco, portoghese, ungherese, greco, fino ai più recenti dell’ex Jugoslavia e dell’Olanda.
Nel 2003 è stato pubblicato il libro, Giochi senza frontiere. Trent’anni di Giochi, opera monumentale che raccoglie tutto il possibile sui Giochi, tra testimonianze e foto. Presentare il libro in giro per l’Italia con i fedeli Pancaldi e Andenna è stato come assaporare il clima dei campi di gara. Grazie al libro, la notizia ha incuriosito la Rai e Minoli ed è nato quel favoloso documentario nel format La storio siamo noi, Una platea per L’Europa. Nel frattempo le richieste di rivolere I VERI Giochi in TV si sono moltiplicate, grazie alle petizioni (italiana e internazionale), ai blog e negli ultimi tempi l’esplosione di facebook. Quest’anno si sono moltiplicati in tutto lo Stivale, ma anche all’estero come in Croazia, dei piccoli Giochi senza frontiere paesani.
Che cosa dire? Forse il momento è veramente propizio?! Nel 1965, De Gaulle vuole i Giochi a venti anni dal termine del conflitto mondiale. E fu proprio Francia a Germania a dare il via alla prima puntata. Nel 1988, quando tornarono sui nostri teleschermi, dopo un’assenza di otto anni, l’idea era di anticipare i tempi sull’Unità dell’Europa (pensiero già presente in De Gaulle & Co.). Ora, in un periodo storico frastagliato, postmoderno e di pensiero debole, ritornare a una TV più essenziale, più paesana, più gioiosa e giocosa, che possa mettere insieme le famiglie dal grande al piccino nella formula dei JSF, forse può ancora dire qualcosa …
Gianni e alcuni ex atleti dei Giochi
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