Giochi Senza Frontiere - Il forum

INTERVISTA A GUIDO PANCALDI

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view post Posted on 26/5/2010, 15:58     +1   -1

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INTERVISTA A GUIDO PANCALDI

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Grazie Giochi senza frontiere
«Primavera 1966… col negozio affollato mi arriva una telefonata. Era Gennaro Olivieri. Mi disse: «Vuoi venire con me ad arbitrare i Giochi?». Risposi: «Dammi tre giorni per pensarci». Da mia moglie Carla arrivò la "sentenza". «Va’, conoscerai molte persone».
Andai, vidi e conobbi un mondo nuovo… la Televisione! Ai suoi primi passi e con essa i Giochi.
Negli anni in cui fui arbitro, ben 20, incontrai molte persone, parecchi amici. Dall’umile pescatore al re di Savoia; dal concorrente impacciato al campione olimpico; dall’operaio sconosciuto al presentatore famoso; dall’amico semplice della porta accanto al produttore televisivo, scenografo, regista; dalle amministrazioni comunali a quelle nazionali.
Il rapporto con i colleghi arbitri era cementato su basi solide, oneste, sincere. Fra i tanti amici segnalo Popi Perani e l’inglese Barney Colehan, letteralmente i due "papà" dei Giochi. Mancati di recente mentre giocavano - segno del destino? - a golf, il loro sport preferito.
I Giochi mi hanno arricchito umanamente grazie all’incontro di centinaia e centinaia di persone; molti legami rimangono incancellabili nel tempo. Ai Giochi aprii mente e cuore a culture apparentemente simili alla mia, ma differenti nella loro storia, tradizione e nel loro stile di vita. Quante altre cose abbiamo ricevuto io e l’amico Gennaro - che saluto affettuosamente... – in questa esperienza. Credo, però che anche noi due qualcosa abbiamo donato di nostro a questo meraviglioso e grandioso spettacolo.

G. MAGRIN, Giochi senza frontiere. Trent’anni di Giochi, Ed. Centroffsett, Mestrino, 2004, pp. 157-158


Ndr : Per un errore di mittenza, l'intervista esclusiva di Guido Pancaldi sarà possibile postarla nei prossimi giorni.
L'intervista che leggete è stata rilasciata per il libro di Gianni Magrin e gentilmente concessaci dall'autore
 
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view post Posted on 26/5/2010, 19:51     +1   -1

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Guido Pancaldi saluta tutti gli amici del JSF DAY :

"Caro Gianni (ndr Magrin), oramai sei diventato il mio postino privato.
Non sapendo dove lo devo spedire, incarico te dell'invio.
Come Matusalemme dei giochi voglio abbracciare tutti anche se metri o chilometri ci separano.
Sono con Voi a ricordare questa nostra grande avventura per rinfrescare grandi attimi avuti.

Un bel bacio a Rosanna,un abbraccio ad Ettore.

A tutti gli altri un semplice e cordiale C I A O.

Guido."
 
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view post Posted on 25/12/2010, 10:59     +1   -1

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L'intervista a Guido Pancaldi ai "Migliori anni"


 
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view post Posted on 3/1/2011, 12:06     +1   -1

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Pubblichiamo gli auguri di Guido Pancaldi per il 2011.
Ringraziamo Guido per il pensiero e Gianni Magrin, che ci ha girato la e-mail del grande arbitro dei Giochi



Dedicato ai gestori dei siti
" VERSO UN PENSARE SEMPLICE
Con la dipartita di Gennaro sono restato il solo "testimonial" dei giochi.
Solo al suo funerale ho saputo del suo " prima dei giochi. "
Inizialmente è stato un bravissimo allenatore dei giovani dell'hochey su ghiaccio.
Ha cominciato ad arbitrare per < necessità > .Non c'erano arbitri e così ha iniziato dal principio. Questo come me, ma svariati anni dopo, con lo sviluppo e divulgazione
del disco su ghiaccio. Quando era arbitro, era solamente arbitro.
Un altro esempio, quando Gennaro guidava la sua auto, di motore e di come funzionava non ne sapeva niente! Gli bastava sapere che pigiando questa leva si frenava, se si pigiava quella si accelerava, ecc., ecc. Pensava solo all'essenziale: in altre parole: PENSAVA SEMPLICE . Anche se tutto il resto era complicato.

Oggigiorno in mezzo alla complicazione della vita, il pensare semplice non è da tutti...bisogna però provare... è più semplice di quello che si pensa!

Le interviste di questi ultimi tempi, mi hanno provocato un ritorno della memoria: nell'enorme massa dei ricordi sopiti si sono aperte delle finestrelle (per Gerry Scotti cassetti ) e guardando i "ricordi dei giochi"di Ezio Guidi di qualche giorno fa, ho dovuto faticare a ricordare le regole dei giochi, in continua evoluzione ( vedi complicazione), fino ad arrivare ad essere messe per iscritto, riscritte ...e sottoscritte...

Devo poi qui confermare quello detto nell'intervista di Carlo Conti : i Giochi senza frontiera erano per noi facili da arbitrare perché:
1) le regole le abbiamo fatte noi
2) nel calcio e nell'hockey punisci una squadra per salvaguardare i diritti dell'altra squadra. Nei JSF punivamo una squadra per salvaguardare i diritti di 4 o 6 o più squadre.!!!

Grazie, Guido

 
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view post Posted on 24/4/2011, 15:39     +1   -1

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Nuova intervista pubblicata oggi, 24/04/2011 su "La Stampa":

" Guido Pancaldi si gode la sua casa di Ascona, la migliore vista su quel ramo del Lago Maggiore che lo ha accompagnato per tutta la vita. Lunga. Cominciata nel 1922, il 2 dicembre, «giorno della battaglia di Austerliz», ricorda vorticoso segno del Sagittario. Con Gennaro Olivieri, scomparso nel 2009, fu l'arbitro, svizzero, e dunque neutrale e preciso per definizione, di «Giochi senza frontiere», trasmissione che ha scandito l'infanzia dei bambini Anni '60, la prima generazione cresciuta con la tv. Era una gara a squadre tra paesi europei: i concorrenti si cimentavano in gare bizzarre, volentieri eseguite in acqua, dentro la schiuma, un mix che ha ispirato i villaggi vacanze e i programmi di tanta tv futura. Partecipavano vestiti da bruchi, coccinelle o topoloni, sventolavano bandiere, presentavano il jolly per raddoppiare i punti, restavano fermi un giro per sostenere la prova del «fil rouge». Ascolti oggi fantascientifici, punte da 20 milioni di spettatori a puntata.
Lì sul ridente balcone di Ascona («e qui sono nato, a 15 metri dal campanile»), Pancaldi conversa con molto piacere, ricorda le vecchie glorie televisive in compassata serenità. «Sono stato sempre solo fortunato», dice. Avrà avuto anche qualche talento, qualche abilità, o no? «Forse sì, ma altri hanno talento e capacità e la vita gli va male. A me non è mai andato male niente, nemmeno la salute. Sto ancora benissimo: per la mia età, si capisce. Sono circondato di dottori e farmacie, ma alla fine faccio sempre quello che voglio io. Ho un po' il fiato corto, fatico a camminare, e così mi muovo in bicicletta. O in automobile. Mi han dato il bollino per gli handicappati, ma questo mi dà un po' fastidio». Da quando Carla, l'amata moglie di tutta la vita, è mancata, due anni fa, vive da solo. «Ho tre figli, un maschio e due femmine, 8 nipoti e tre pronipoti. Siamo tutti piuttosto fortunati, in famiglia. Pensi che una figlia è nata con un dente già formato in bocca, come Napoleone. A turno, la sera, vengono a tenermi compagnia». E restano a dormire da lei? «No, se ne vanno. Se dico che vivo da solo, vivo da solo».
Pancaldi era arbitro di hockey su ghiaccio, come Olivieri. «Allora le regole erano diverse, ma l'hockey resta il mio sport preferito, lo seguo sempre, ce l'ho nel sangue. Fu Gennaro a chiamarmi per arbitrare "Giochi senza frontiere". I "Giochi" cominciarono nel '65, io arrivai dunque nel '66, e ci rimasi fino all'82». Si dice che il programma fu ispirato niente meno che da Charles De Gaulle. «Io non lo so per certo. So che fu per l'Europa quello che "Campanile sera" era stato per l'Italia: e cioè cominciammo a fare conoscere l'Europa agli europei. Era una cosa semplice, di solito si svolgeva in un campo da calcio, non c'erano mica tante decorazioni». Ma c'erano le giacchette a righe di voi arbitri svizzeri. «Sì, in tv si vedevano in bianco e nero, ma noi le portavamo colorate». Ricorda Milly Carlucci, una delle conduttrici: «Si svolgevano delle gran riunioni tra conduttori di ogni nazionalità e loro, Pancaldi e Olivieri, facevano la traduzione simultanea in tutte le lingue». Pancaldi conferma: «Gennaro era più forte di me in inglese, io in tedesco, mia mamma era tedesca, bavarese. Sa come faccio io di secondo nome? Adolf. Però mai usato». L'inizio di ogni puntata veniva però scandito in francese, ancora considerata lingua ufficiale europea: «Attention: trois, deux, un», fischietto. E tutti partivano verso mete giocose e grottesche.
Questa specie di proto-villaggio globale televisivo in fondò anticipò, ancorché in maniera goliardica, quello che sarebbe stato il successivo, faticoso e tormentato percorso della vecchia Europa verso l'unità. I primi Paesi partecipanti furono Francia, Germania Federale, Belgio e Italia, primi conduttori Giulio Marchetti e Enzo Tortora. In oltre trent'anni, le nazioni mutarono come la geografia. Ne arrivarono di nuove, ne uscirono di vecchie, sconvolte dalla storia che avanzava, dai Muri che cadevano, dalle guerre che dividevano. L'Italia resistette fino all'ultima edizione, 1999. E alla conduzione si avvicenderano Renata Mauro, Rosanna Vaudetti, Milly Carlucci, Ettore Andenna. «Vedo ancora qualche volta la Rosanna e l'Andenna», dice Pancaldi con il suo bell'accento svizzero. Poi ancora Maria Teresa Ruta con Dose e Presta, Flavia Fortunato e Maria Serio. Intanto i giochi in tv non erano più un'eccezione ma la regola. Il programma perdette pubblico e ragione di essere.
E allora lei che cosa fece? «Mi sono dedicato ai fuochi d'artificio, proprio così. Ho messo su un'azienda, li producevo e li sparavo, tenevo persino dei corsi. Inoltre avevo un negozio, mi sono specializzato in sigari. Ho avuto la prima cabina climatizzata da vetrina al mondo, e, sempre nel mondo, il mio negozio, modestamente, era tra i primi dieci. Lavoravo continuamente, dalle 7 e mezzo del mattino alle dieci di sera. Non mi è mai mancata, la voglia di lavorare. E poi son contento perché un prete veneto, don Gianni Magrin, ha scritto un libro sui trent'anni dei "Giochi"». Guarda ancora la tv italiana? «Un po', non tanto, sono anche andato al programma del Carlo Conti. Ma trovo che i registi non siano troppo bravi, dovrebbero far vedere il programma allo spettatore, come se fosse seduto in prima fila. a "Giochi senza frontiere" capitava così, ti sembrava di stare in mezzo ai concorrenti. Adesso però la saluto, devo andare a sbrigare la corrispondenza». Scrive lettere? «Sì, e ne ricevo molte. Ma ormai solo per e-mail»."




N.B. C'è un evidente refuso : quando si parla dei presentatori , fra i tanti si scrive di Maria Serio, naturalmente è Mauro Serio il presentatore in questione
 
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view post Posted on 4/10/2011, 13:20     +1   -1

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Ciao Guido
R.I.P.
03/10/2011


Edited by nicolaannunziata - 3/10/2012, 22:55
 
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OentOent
view post Posted on 4/10/2011, 13:54     +1   -1




Goodbye Guido... we will all miss you!
Lots of appreciation for everything you have done!

Love,

Ischa Bijl - JSFnetNL.

www.last.fm/music/Ray+Lynch/_/Too+Wounded
 
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Mauro Tozzi
view post Posted on 9/12/2015, 13:10     +1   -1




Ripropongo qui l'intervista di Guido Pancaldi a I migliori anni:

 
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7 replies since 26/5/2010, 15:58   1712 views
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